Nel 2018 i trend del settore biologico in Italia si sono confermati positivi: l’export è cresciuto del 10%, superando i 2 miliardi e 200 milioni di vendite, mentre il mercato interno è cresciuto di oltre il 5%.
A dirlo sono gli ultimi dati presentati da AssoBio durante Sana 2019, il 31^ Salone internazionale del Biologico e del Naturale, che si è svolto dal 6 al 9 settembre 2019.
Tra le principali novità di quest’anno, anche la presentazione del “Manifesto del Bio 2030”, frutto del confronto delle istituzioni e associazioni di categoria.
I dieci punti programmatici del “Manifesto del Bio 2030” – SANA 2019
1 – un’agricoltura attiva per affrontare la sfida climatica
2 – l’importanza dell’approccio agro-ecologico
3 – rafforzare gli elementi di distintività del biologico
4 – conversione della zootecnia al biologico
5 – il ruolo cruciale di regolamentazione e controlli
6 – il ruolo fondamentale di innovazione e rivoluzione digitale
7 – modelli di sviluppo territoriale
8 – informazione e importanza della tracciabilità
9 – adozione di un logo nazionale
10 – comunicazione e consapevolezza: potenziamento dell’educazione alimentare diffusa e il ruolo del consumatore proattivo
Ovviamente anche BioAmbassador non poteva mancare all’appuntamento più importante del Bio. Ve lo raccontiamo attraverso la testimonianza video e l’esperienza dei nostri Ambassador, autori del magazine LAND-O:
SANA 2019: la fiera di cui abbiamo bisogno di parlare!
Anche quest’anno Bologna si è confermata capitale del mondo Eco & Bio, con più di 1000 aziende espositrici ed una sentita partecipazione anche dall’estero.
SANA 2019: non solo #healthyfood!
La manifestazione, frutto della collaborazione tra vari enti ministeriali, Bolognafiere, AssoBio e FederBio, anche per quest’edizione si è confermata un hub in crescita per la promozione e sponsorizzazione di nuove politiche agricole.
L’obiettivo principale del SANA è stato quello di rimettere al centro dell’agenda politica e mediatica le buone pratiche agronomiche, fondamentali per aiutare il nostro paese (e non solo) a combattere la più grande sfida di questi tempi: il cambiamento climatico.
Combattere il climate change si può, anzi, si deve!
Bella proposta, vero? Ma come si può attivamente combattere?
La risposta di SANA è molto chiara: le buone abitudini.
Abbiamo rintracciato nei tre padiglioni della fiera, suddivisi per aree tematiche, la volontà comune di spingere imprenditori e visitatori a migliorare in primis le proprie abitudini, a partire proprio da quelle aree di vita che sono fonte di maggior consumo quotidiano, cominciando dal SANAGreenLifestyle, passando per Food e Beauty and Care.
Il consumo consapevole, la vera azione quotidiana.
Grazie alla cooperazione di realtà nazionali, ed internazionali, di ogni sorta e dimensione, legate dal fil rouge delle buone pratiche biologiche e naturali, quest’edizione di SANA ha voluto riportare al centro del dibattito la ricchezza di valori proveniente da un approccio consapevole alla logica del consumo e, di conseguenza, della produzione di beni materiali.
Attraverso la valorizzazione di progetti e realtà locali, non solo relative all’agronomia, SANA ha dimostrato la possibilità di creare un ecosistema di realtà vive e produttive che mettano al centro della propria filiera il consumatore che desidera essere consapevole, in grado di compiere scelte di mercato che traducano i propri valori in azioni concrete e quotidiane, per il benessere personale e quello della Terra.
Il prossimo step che desideriamo? Un SANA #PLASTICFREE
Non c’è natura senza attenzione all’ecosistema e, secondo noi, questo aspetto non può prescindere dalla scelta consapevole – da parte di produttori e consumatori – del prodotto, ma soprattutto del packaging che lo contiene.
Abbiamo avuto il piacere di conoscere realtà già attive per la creazione di filiere di produzione #plasticfree, ma, come augurio per la prossima edizione, speriamo siano sempre di più le aziende in grado di proporre un modello di produzione circolare, basato sul consumo di prodotti sfusi.
Lascia un commento